7 giugno 1910 – 7 giugno 2020: il Circolo Canottieri Irno scrive un altro capitolo importante della sua storia infinita. Centodieci anni di vita per il mare, lo sport, la cultura, il senso di appartenenza alla comunità salernitana. In tutto questo lasso di tempo, oltre un secolo, sono passati presidenti, soci, atleti, allenatori, dipendenti, collaboratori, ma sono restati – immutati – lo spirito e i valori che hanno ispirato i suoi Fondatori. Il Circolo Canottieri Irno è la “Casa” degli sport del mare, è il “Contenitore” di fermenti culturali della città di Salerno, è il “Centro” di ogni attività di aggregazione e di socializzazione.
E in questi 110 anni è riuscito sempre a stare al passo coi tempi, a remare e veleggiare verso traguardi sempre più ambiziosi, a tenere alto il vessillo della tradizione. Il Circolo Canottieri Irno può andare fiero della sua storia. Che merita di essere solennizzata, come questa ricorrenza dei centodieci anni. “Domenica 7 giugno 2020 è una data importante, che, nonostante le regole stringenti imposte dalla emergenza socio-sanitaria alle quali siamo costretti ad attenerci – ha rivendicato, con orgoglio, il nostro presidente Giovanni Ricco, conscio anche dell’onere di aver raccolto il testimone da tanti illustri predecessori – dev’essere celebrata con una cerimonia, che rinnovi il patto di solidarietà che ha ispirato i nostri Soci Fondanti, nonché l’impegno di coloro che sono entrati recentemente a far parte della nostra famiglia e dell’intera compagine associativa. Un patto che vincola i Soci ad adoperarsi per la promozione e lo sviluppo degli sport del mare, che ci vengono da sempre riconosciuti dalla città di Salerno come tratti distintivi”.
Sarebbe troppo lungo, e inevitabilmente si rischierebbe di dimenticare qualcuno, l’elenco di quanti hanno contribuito a scrivere pagine memorabili, nei rispettivi settori, della storia del nostro Circolo. A tutti loro, a tutti noi, in occasione di questo compleanno, l’augurio che si possa continuare ad onorare – magari, in questa fase, con un pizzico in più di comprensione e di collaborazione nel rispettare protocolli e restrizioni a garanzia della sicurezza collettiva – il significato più profondo del motto dannunziano “Velis remisque, remis ventisque….”.