D’inverno sul Pò

D’inverno sul Pò

La stagione del canottaggio nazionale prosegue con le distanze lunghe. Dopo la Navicelli Rowing Marathon, che ha visto sul gradino più alto del podio Angelina Iannicelli e Isabel Pappalardo in doppio allievi C sui 5000 metri, è ora la volta di un’altra Iannicelli, Gioconda, la sorella maggiore, e di Roberta Bottigliero di misurarsi in un’altra maratona, la classica D’Inverno sul Po’ che da trentasei anni richiama a Torino il fior fiore del canottaggio nazionale e internazionale a sfidarsi  lungo le anse del fiume più lungo d’Italia.

Di nuovo quindi 5000 metri, sotto un cielo grigio e con sei gradi di temperatura, e questa volta l’equipaggio è un quattro di coppia misto juniores: con le ragazze dell’Irno ci sono Giulia Kay Fryar e Ivana Izzo, atlete del Crv Italia. Tutte categorie ragazzi, ma provano a sfidare le più forti d’Italia in categoria juniores. E per la nostra Bottigliero, primo anno ragazzi, è l’esordio in una competizione internazionale.

Gli equipaggi sono quindici. 1° è Moltrasio e 2° Santostefano, entrambe  barche federali volute dal tecnico della nazionale Marco Casula. Seguono Gavirate e D’Aloja, in terza e quarta posizione.  La barca del Crv Italia, con Iannicelli e Bottigliero terza e quarta voga, è 5a e il risultato è di tutto rispetto: “Eravamo lì per testare Gioconda e Roberta nel confronto con le juniores più forti – commenta Francesco Alvino, che con Rosario Pappalardo allena il vivaio dell’Irno – e il risultato è positivo”.  Nell’equipaggio del Moltrasio c’erano atlete di alto livello: fra queste la comasca Giulia Magdalena Clerici, campione del mondo juniores 2018 in quattro con.

In acqua a Torino anche i master dell’Irno che tornano a casa con due medaglie, un oro e un bronzo. L’oro è appannaggio di Alfonso Sanseverino e Renato Grimaldi, che in categoria Master G hanno la meglio sugli equipaggi del Cerea e dell’Aniene. Giusto a questo punto sottolineare l’età dei due atleti: 62 anni Sanseverino, 68 Grimaldi. E una passione per il remo che non si spegne mai.

La seconda medaglia se la aggiudicano nella gara che forse più stava loro a cuore: la gran fondo sull’8, la barca principe del canottaggio, con cui stanno dando la scalata al Tricolore Master, che, cominciato a Pisa il 27 gennaio, incoronerà i vincitori, dopo altre tre tappe, solo a fine anno.

Ebbene i nostri si sono classificati al 3° posto. Avanti a loro i francesi di Aix-les-Bains e i sardi del Caprera. E l’8 dell’Irno taglia il traguardo a 1”30 dal Caprera. Importante? Sì, perché, assodato che “I Francesi erano forti”, come riconosce Grimaldi, l’avversaria da battere era la barca sarda, al momento prima nella classifica provvisoria del Tricolore Master.

L’otto dell’Irno era un misto: con Grimaldi e Sanseverino remavano Luigi Galizia, Francesco Cappuccio e Pasqualino Cammarota, atleti dell’Irno, con Niccolò Bagnoli, Pierpaolo Signorelli e Leonardo Magnatta, atleti delle società Firenze, Timavo e Esperia, timoniere Matteo Lilliu, del Timavo.

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