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Aspettando San Matteo. Un bell’articolo di Giovanni Falci

Aspettando San Matteo. Un bell’articolo di Giovanni Falci

La festa “aspettando San Matteo” organizzata sulla darsena del Circolo Canottieri Irno la sera del 20 giugno è stato un evento semplice ma riuscito molto bene.
In effetti, senza professionisti disk jockey, l’avv. Antonio D’Amato è riuscito ad animare una serata e far divertire tutti, senza arredi di pregio e costosi, in un posto dove si parte e si arriva con la barca, l’atmosfera ha creato uno stato d’animo e un sentimento caratterizzato dal buon umore.

Questo dato mi ha fatto riflettere su di un concetto elaborato negli anni 50 da un grande maestro dell’architettura, Norberg Schulz, norvegese: il geniu loci.
Il luogo, afferma Schulz, non può essere semplicemente una localizzazione, ha un preciso carattere, ricco di sfumature che solo insieme possono descriverlo in modo totalizzante.
Un luogo, aggiungo io, non è solo un fenomeno fisico per cui lo si può descrivere e individuare geometricamente come rotondo, stretto, largo, quadrato etc.; un luogo è un concetto più ampio, è un concetto esistenziale.

Perciò si dice “ ti senti fuori luogo”.

Un termine quindi trasversale, che riguarda le caratteristiche proprie di un ambiente, interlacciate con l’uomo e le abitudini con cui vive questo ambiente.
E, dunque, ieri sera ci siamo tutti sentiti a nostro agio, perché quel luogo fatto di materia e di persone ci era congeniale.
Nonostante l’intonaco non perfetto dei muri, il pavimento di semplice cemento a vista levigato e con fessure di usura, i tavoli e le sedie di pura plastica forse cinese, tutti abbiamo riso e sorriso per oltre 3 ore.

Se la darsena ieri fosse stata una donna non avrebbe avuto tacchi a spillo, trucco marcato o atteggiamenti provocatori. Avere charme significa tutt’altro.
Come essere sicuri di sé ma senza esibirlo, o riuscire a colpire qualcuno senza fingersi un’altra persona. Spesso, consideriamo la seduzione una materia di studio: bisogna applicarsi, farsi notare, pensare a come si possa piacere all’altro, indossare le scarpe che meglio si intonano con una borsa. Eppure, per sedurre non occorrono grandi strategie. E la darsena ce lo ha fatto capire.
Complimenti perciò anche al dott. Gianni Ricco che sta inaugurando una stagione più “semplice” (tranne che per l’infradito) meno gerarchica, ma sicuramente più aggregante.
Ieri poi è stato anche l’inizio dell’autunno che inizia ad essermi congeniale perché alla mia età è la stagione che mi corrisponde.

Ma questo fatto non mi intristisce, anzi.

Ai nostri giorni va di moda la artificiale levigatezza del corpo “primaverile” modellato dal fitness o dal chirurgo.
Va anche di moda l’opulenza della figura “estiva” che ha tutte le caratteristiche della moda.

Il vero amore, invece è quando si ama anche il volto “autunnale” della propria donna o del proprio uomo, del padre, della madre, con le rughe che sembrano custodire una trama di segreti e che conservano un loro fascino e una loro bellezza.

Perciò ieri mi è piaciuto vedere i miei coetanei che nonostante segnati, che che ne dicano, dal tempo e dalla fatica, avevano una loro bellezza perché narravano storie e vicende umane.
Per concludere è stata una serata di fascino, inteso come potere di seduzione esercitato dal posto; del resto fascino deriva dal latino, fascĭnum che vuole dire incantesimo.

Giovanni Falci

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